Max.yyz |
|
| Letto il primo capitolo.
Subito una domanda: avrei letto questo stesso libro se l'autore non fosse stato Neil Elwood Peart? Non lo so.
Ad ogni modo la lettura ha avuto inizio ed ovviamente si entra subito nel tema principale, quello che ha scosso terribilmente la vita del nosto beneamato batterista.
Come penso un pò per tutti non si conoscevamo molto i particolari di questa vicenda ma adesso la cosa si è diversificata con l'approfondimento grazie alla sua scelta di raccontarci come sono andate le cose. Pagine terribili nelle quali il dolore la fa da padrone ma il peggio si evidenzia con la lenta e strascicata morte di dolore della moglie dove Peart è completamente impotente. Siamo noi gli artefici della nostra salute e di questo ne sono convinto, purtroppo la moglie di Peart ha ceduto lentamente alla perdita della figlia.
Peart invece parla di una fiammella interiore che mi ha fatto pensare al titolo di un album: "Hold Your Fire". Prendi il tuo fuoco.
Sono contento che abbia reagito positivamente alla sue vicende familiari e che ci racconti in prima persona di questo suo viaggio senza meta geografica.
Quando ho preso il libro era vicino ad uno di Tiziano Terzani, una buona compagnia.
|
| | |
